Amiche di penna #12

Il Bunet di Emanuela

Queste ricette mi mancavano un pò, poi inaspettatamente Emanuela mi ha fatto un bel regalo, il suo Bunet. Un dolce piemontese simile ad un budino che lei cucina seguendo la ricetta scritta sul quaderno di cucina della sua mamma. Assieme a questo dolce c’è il ricordo dei pranzi in famiglia e la quasi certezza che la bisnonna fosse stata la prima a cucinarla, anzi il bisnonno che passò alla storia come cuoco amabile e che sicuramente non usava il frullatore e sminuzzava gli amaretti con il mattarello. Noi useremo qualche scorciatoia….

Raccontandomi di questo dolce, Emanuela dice che il nome deriva dalla parola cappello in piemontese e che conclude in maniera magistrale i pasti corposi del Piemonte  vista la sua consistenza cremosa e fresca. Gli chef, negli ultimi anni, hanno rivisitato la ricetta tradizionale sostituendo gli amaretti con le nocciole ma noi amiamo la tradizione così ora vi do la ricetta del quaderno di Emanuela.

Ingredienti:

  • 1 l. latte intero
  • 3 cucchiai di cacao amaro
  • 6 cucchiai di zucchero
  • 6 uova
  • 200 gr. amaretti secchi

Per il caramello:

  • 8 cucchiai di zucchero
  • 1 cucchiaio di acqua

Portare a leggero bollore il latte con lo zucchero il cacao e gli amaretti. Quando si saranno ammorbiditi spegnere il fuoco e frullare un un frullatore ad immersione. Una volta che il composto è freddo aggiungere le uova e amalgamare ancora bene con il frullatore. Preparare il caramello, fondendo in un pentolino lo zucchero con l’acqua sino a quando ha un bel color biondo scuro, metterlo in uno stampo da plumcake facendo attenzione… (oppure in pirottini monoporzione), versare il composto di latte e cuocerlo a bagnomaria in forno a 180 gradi per 60 min. avendo l’accortezza di coprirlo con una stagnola a cui avrete fatto un piccolo camino centrale per la fuoriuscita del calore in forno. Una volta cotto fare raffreddare e quindi passare in frigorifero il vostro dolce per qualche ora.

Ha ragione Emanuela quando mi scrive che è una ricetta facile e per la quale non servono attrezzature particolari. Si può cucinarla la sera prima e poi capovolgere il dolce nel piatto di portata per il pranzo . Ottima idea accompagnare la fettina di dolce con un ciuffetto di panna montata ed un amaretto secco.

Grazie Emanuela per questa ricetta e per averci parlato della tua famiglia.

Enjoy!!!

p.s. attendo foto 😉

 

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Brasato al barolo

Fa un freddo pazzesco…. siamo sotto zero eppure oggi è l’ultimo giorno di Febbraio e la primavera si dovrebbe avvicinare…..

Visto il clima (ieri ha anche nevischiato) oltre ad accendere il camino ho preparato quello che per me è la quintessenza dell’inverno in cucina: polenta e Brasato al barolo

È una ricetta che mi insegnò mia mamma tanti, tanti anni fa. È tuttora scritta sul suo vecchissimo primo libro di cucina e tutte le volte che lo cucino mi sembra di sentirle dire: “ hai steccato la cipolla con i chiodi di garofano?” 

Dovevamo avere amici a cena e visto che:

  1. da lunedì a Varese siamo come in frigorifero,
  2. che quest’anno non lo avevo ancora cucinato
  3. che dovevo mantenere la parola data a Marina 

sono uscita, ho comperato un bel pezzo di carne sono poi scesa in cantina a prendere una bottiglia di barolo ed ho aperto le danze. Ecco come ho ballato

Ingredienti per 6 persone:

  • 1.600 gr. di carne di manzo (io acquisto il taglio che si chiama cappello del prete)
  • 2 carote
  • 2 gambi di sedano
  • 1 cipolla
  • 3 chiodi di garofano
  • 4 grani di pepe nero
  • 1 pezzettino di stecca di cannella
  • 3 foglie di alloro
  • 1 bottiglia di barolo
  • sale, pepe e olio

Iniziate a marinare la carne il giorno prima della cottura in modo che gli odori ed il vino la insaporiscano. Tagliate le carote ed il sedano a pezzi, pulite la cipolla e steccatela con i 3 chiodi di garofano. Mettete la carne in un recipiente aggiungete le verdure, la cannella, i grani di pepe nero e le foglie di alloro. Versate la bottiglia di barolo (se non copre la carne aggiungete un pochino d’acqua) e coprite con pellicola. Lasciate in infusione  almeno 8/12 ore (la mia carne l’ho lasciata per quasi una giornata intera). Asciugate la carne con carta cucina, rosolatela in una pentola adatta a cotture lunghe con 4 cucchiai di olio, salate e pepate, unite la marinata e fate cuocere lentamente per 2.30 minuti coperto.A cottura ultimata togliete la carne e con un frullatore ad immersione passate il liquido di cottura. Il mio era leggermente troppo poco denso così ho fatto restringere a fuoco alto per qualche minuto. Tagliate la carne a fette ed impiattate. Io l’ho servita accompagnata ad una calda polenta.

Continuando con la cucina piemontese tradizionale abbiamo concluso la cena con un dolce che tutti hanno apprezzato: il Bonet

Enjoy!!!

Ho scattato alcune foto della tavola. Visto le temperature i piatti marroni mi sembravano adatti (pieno inverno….) però l’azzurro dei tovaglioli, le righe della tovaglia ed il centrotavola ricordavano che la primavera è alle porte. Vi piace?

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