La boule de neige

Le ho sempre amate. Sin da quando ero bambina mi fermavo ad osservarle, la nonna ne aveva una abbastanza grande che sistemava sul piccolo tavolo dell’anticamera

Le boule de nèige sono sempre state fra le cose che mi dicevano : Natale in arrivo.

Quelle piccole sfere di vetro sanno catturare la magia del Natale. Una volta capovolte i minuscoli fiocchi di neve avvolgono gli oggetti che si trovano all’interno ed io vengo trasportata in un mondo un po fiabesco dove c’è calma , dove tutto è innocente e puro come la neve bianca, dolce, delicato, leggero… dove il suono del carillon mi da serenità, mi riporta bambina e mi fa sognare.

Ho trovato questa fiaba natalizia che parla di una boule de neige. Ve la propongo, magari piace anche a voi . L’ho trovata sul blog https://www.milibroinvolo.it di Domizia e nel frattempo vi abbraccio

La boule de neige 

Domizia Moramarco

Visse quella giornata nella certezza che qualcosa di straordinario le sarebbe accaduto. L’ultimo mese dell’anno era da poco iniziato e a Miriam era stato imposto di consumare le settimane di ferie prima dell’arrivo del Natale. Si era dedicata, così, alle faccende domestiche con consueta abitudinarietà, mentre una voce dal profondo le sussurrava che quello sarebbe stato il giorno. La sua vita non era mai stata sconvolta da eventi clamorosi, o forse Miriam evitava di incorrervi, dato che si ostinava a definire la sua esistenza “un mare piatto”, consapevole che sotto quella lastra, indurita e trasparente, si annidava un popolo di creature selvagge, di cui lei aveva paura. Non voleva affacciarsi a guardare, nel timore di venire risucchiata in quel mondo sconosciuto. A volte, in punta di piedi, ne sfiorava la superficie, per poi ritrarsi, rapidamente. Lo aveva fatto anche quando il ragazzo timido dagli occhi verdi della libreria le si era avvicinato, chiedendole di uscire assieme.

Si erano visti una sera, lui l’aveva portata al cinema e si erano seduti nelle file più lontane dal grande schermo, in un angolo buio dove potevano contare le ombre davanti a loro, disegnandone i contorni con le dita. All’improvviso, il ragazzo le aveva posato la mano sulla sua. Lei lo aveva lasciato fare, mentre un piccolo pesce rosso si era improvvisamente affacciato dalla lastra, creando una crepa che le aveva fatto sussultare il cuore, come nessuno mai era riuscito fino ad allora. Quando poi, il sospiro del ragazzo si era fatto più intenso e, timidamente, aveva avvicinato le labbra alle sue fino a sfiorarle, Miriam aveva sentito uno schianto profondo su quella lastra e per un attimo le era sembrato di affogare. All’improvviso riemerse, aprì gli occhi e, di fronte a quelli chiusi del ragazzo, capì che non ce l’avrebbe fatta a salvarsi dalla minacciosa marea in arrivo. Così, si era alzata ed era fuggita via, correndo. Non seppe mai se il ragazzo l’avesse rincorsa, o meno. Si era nascosta nella toilette e ne era uscita solo poco prima che il cinema chiudesse i battenti.

Non frequentò più l’università, ma si cercò un lavoro su turni, optando per quello notturno. Scomparve, così, alla vista della città.

Quando di giorno tutti aprivano le finestre sulla loro vita, lei chiudeva le sue e si rannicchiava nel letto, sprofondando in un sonno infinito. E di notte apriva l’uscio per scappare furtivamente con la sua utilitaria sgangherata verso la fabbrica, a molti chilometri dal paese. Riponendo un tappeto dalla trama pesante sulla lastra sotto di lei, si era congedata per anni dalla vita.

Quella mattina, però, qualcosa si stava sgretolando sotto i suoi piedi, lo sentiva. A sera, guidata da un istinto da automa, afferrò dall’armadio il cappotto rosso che non indossava quasi mai e, chiusa la porta alle spalle, cominciò a percorrere il viale alberato che conduceva nel centro storico del paese. Stringendo il bavero sul collo, sfidò la piccola tormenta di neve che si era sollevata improvvisamente.  Si smarrì e, colta da un inaspettato tremore, ripercorse un portico che aveva dimenticato esistesse, più e più volte.

D’improvviso, una fioca luce zampillò dal vetro di una vetrina. Miriam seguì quella piccola scia luminosa che la chiamava a sé. Giunta dinanzi al negozio, fu accecata da un bagliore improvviso. Coprendosi gli occhi con le mani, avvicinò il naso al vetro e allora la sentì ancora quella vocina profonda che l’aveva assillata per tutto il giorno.

“Sono qui – diceva – prendimi”.

E Miriam allungò la mano e il vetro si infranse.

Il mattino seguente, il corteo di nuvole che avevano offuscato il sole il giorno prima fece spazio a un sole regale che sciolse i rimasugli della neve caduta durante la notte. Era una domenica di dicembre che annunciava l’atmosfera natalizia e i primi acquirenti compulsivi si erano riversati per le vie del centro alla ricerca dei loro doni.

Una manina appiccicaticcia batté sul vetro di una vetrina e, lungo il portico, echeggiò una vocina stridente: “L’ho trovato mamma! Il mio regalo di Natale è qui!”

La donna che accompagnava la bambina spinse il suo braccio nascosto da un morbido manto di pelliccia verso la vetrina del negozio e esortò la figlia a entrare nel locale.

“Posso esservi utile?”, chiese il negoziante con tono gentile.

 “Vorremmo acquistare una boule de neige” rispose la donna.

“Ve ne mostro qualcuna in particolare?”

 “Sì, mia figlia ha scelto quella lì in alto” e così dicendo indicò la boule de neige posta al centro del robusto scaffale di legno, tra due bambole di porcellana dagli occhi verdi e le labbra dipinte di rosso.

Il negoziante si sollevò sulle punte e afferrò il gingillo, smuovendo fiocchi di una sottile polvere glitterata, mentre una fanciulla in miniatura, avvolta nel suo pesante cappotto rosso, rimase a testa in giù per alcuni secondi.

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Come riporre le nostre decorazioni natalizie

Sta succedendo…il Natale è archiviato e fra tre giorni la Befana porterà via assieme alle feste anche le nostre decorazioni natalizie. Un pochino mi mancheranno le luci dell’albero e le ghirlande appese alle finestre della cucina ma, a dirvi la verità, ho un desiderio incredibile di fare ordine. Mi accade  spesso che, con l’arrivo del nuovo anno, venga presa da questa necessità, voi no?

Qui già si vedono abeti sui cigli delle strade che verranno portati alla discarica. Gli americani sono bizzarri anticipano tutto… Halloween appare praticamente con la fine di settembre, della festa del ringraziamento si comincia a parlare a metà ottobre e il Natale con le sue decorazioni è ben presente dal mese di novembre, sì sono decisamente bizzarri…

Ma tornando al tema dell’articolo, ho alcuni suggerimenti che trovo utili e che regolarmente metto in pratica in questo momento dell’anno. Forse potrebbero entrare anche nelle vostre case.

Come riporre le decorazioni: 

Ci sono diversi modi per farlo,  il mio è semplice.

  • Decorazioni dell’albero Se il vostro abete ha decorazioni di vetro (come il mio americano) avvolgo in carta velina ogni palla e le raduno in scatole di plastica trasparenti di dimensioni varie a seconda della misura degli addobbi (ottime quelle in cui si ripongono le scarpe) Su ogni scatola un bell’adesivo che mi faccia  ricordare il contenuto e se siete pignole potreste anche suddividere per colore gli addobbi. Se qualcuno è rovinato lo butto, anche se con dispiacere, a meno che  non abbia un valore sentimentale a cui non posso rinunciare.
  • Luci Io le avvolgo su pratici pezzi di  cartone così che  non si attorciglino ed il tutto scomparirà in un’altra scatola.
  • Abete In America acquistiamo un abete vero ma in Italia ne abbiamo uno sintetico che ritorna sempre nella propria scatola, ma un’ottima idea è quella di acquistare (o fare) un sacco di tessuto plastificato che lo contenga, occuperà meno spazio e lo preserverà dalla polvere
  • boule de neige anche loro vengono avvolte nella carta velina e riposte in una scatola (questa decisamente più grande)
  • Ghirlande Il modo più semplice è appenderle a dei ganci sulla parete ma se sono di dimensioni piccine sapete dove andranno, vero?
  • Tovaglie, tovaglioli, spugne, cuscini, plaids con decori natalizi o che usate generalmente in questo periodo dell’anno avranno un cassetto o un ripiano dell’armadio tutto per loro e lì verranno riposti solo dopo averli controllati, lavati e stirati. (e nel caso alcuni eliminati…)
  • Calze della befana che oggi sono spesso presenti, specialmente se avete bambini per casa, vanno portate  in tintoria per un lavaggio in modo che saranno riutilizzabili per parecchi anni. (i miei figli trovavano la stessa calza tutte le mattine del 6 gennaio e sapevano esattamente quale fosse quella in cui trovare i dolcetti che ognuno amava di più)
  • Carta per regali natalizia generalmente ha una scatola (sempre di plastica trasparente, ovvio) che la raduna tutta. Nella stessa scatola metto anche nastri, biglietti d’auguri (si appartengo ai pochissimi che amano inviare biglietti cartacei per augurare buone feste e appena ne vedo alcuni carini compero…) piccole decorazioni per abbellire i pacchetti, stampini natalizi con relativo tampone e quei bigliettini su cui scrivere a chi andrà il regalo.
  • Presepe Ne abbiamo uno piccolino che feci quando vivevamo nel Minnesota, è di legno e lo dipinsi io. Avvolgo ogni statuina con cura nella carta, lui ha una scatola inconfondibile  di colore turchese. Lì non serve un’etichetta è riconoscibilissima e resiste negli anni.

Ora la casa vi sembrerà spoglia, datele una bella pulita ed acquistate qualche mazzo di fiori oppure qualche bulbo e finalmente sedetevi sul divano, ci siamo meritate una tazza di tè.

 

A presto

 

Colazione da Tiffany

Le feste si avvicinano e New York comincia a vestirsi a festa e cosa c’è di più bello che fermarsi a guardare le vetrine illuminate? Una cosa c’è: varcare la soglia del negozio. E se il negozio  è uno di quelli che fanno sognare le signore allora si è nel posto giustoSì perché quando si  aprono le porte di Tiffany, il famoso negozio sulla quinta strada, è un po come entrare in un sogno. Il doorman con la sua divisa ti fa un sorriso e tu entri e cominci subito a guardarti intorno.
B8E5EE36-A16C-4044-9E0A-84D42944DFD5Ora, visto il periodo, la prima cosa che noti è il gigantesco calendario dell’avvento. 24 box che contengono altrettanti piccoli bijou. Costo dell’operazione ? 125.000 dollari, un po’ troppo passo oltre… e mi concentro sulle bacheche di cristallo che racchiudono gioielli dal costo decisamente meno impegnativo. Sul fondo del locale si trovano gli ascensori, ad ogni fermata c’è un ambiente a tema: l’argento, gli anelli di fidanzamento, il “personal shopper”, i regali per lui. Noi ci fermiamo al quarto piano dove si trova il Blue Box Cafe. 

Questo piano è stato completamente ristrutturato da circa due anni.  Quando si aprono le porte dell’ascensore si è in uno spazio dove poter acquistare oggetti per la casa, regali per bebè, occhiali, pelletteria e ci sono anche libri antichi e rari. Allungando il collo sulla destra si vede una piccola scatola color  turchese sorvegliata da un signore che ti accoglie ma che ti fa entrare solamente se hai una prenotazione (cosa difficilissima da ottenere, grazie Elena!)  In questo piccolo spazio ti puoi sedere a bere un caffè, mangiare un waffle, un club sandwich oppure una crema di zucca osservando la città  dalle grandi vetrate.

In questo microcosmo tutto è perfettamente coordinato nel colore e decisamente elegante e ben studiato. Siamo in uno dei luoghi cool di Manhattan. Le pareti, le poltroncine dalla linea moderna, i piatti, le cravatte dei camerieri anche la torta, un cubo squisito fatto a pacchetto regalo con glassa turchese e fiocco bianco riprendono il colore della maison.

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Il nostro pranzo si è concluso con piccole  dolcezze da accompagnare ad una tazza di caffè oppure al tè della casa.

Non ho potuto non fotografare uno degli alberi addobbati a festa, sembra lo abbiano copiato da quello che ho fatto io lo scorso anno…

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Sono uscita avendo la certezza che avrei ripetuto l’esperienza. Ragazze siete pronte?

 

 

Tortellini di Natale

Ed eccomi alle prese con una ricetta che ho fatto solo una volta nel lontanissimo 1994. Vivevo a Rochester, nel Minnesota, e le condizioni erano circa le stesse: desiderio di avere in tavola il tipico gusto dei tortellini italiani. Direte voi:  “ ma non li trovi nei supermercati?”. Eh, avete ragione ma hanno sempre un gusto leggermente diverso da quelli che si fanno a Bologna e che sono abituata a mangiare il giorno di Natale. Ho aperto così il mio librone  di ricette, ho fatto la lista della spesa dopodiché mi sono  messa all’opera. Volete anche voi la ricetta che ho scelto? Eccola:

Ingredienti per 4 persone:

per il ripieno:

  • 100 gr. lonza di maiale
  •  60 gr. polpa di vitello
  •  60 gr. mortadella
  •  60 gr. prosciutto crudo
  • 100 gr. parmigiano grattugiato
  • 1 uovo
  • burro
  • noce moscata

per la pasta fresca:

  • 200 gr. farina di grano tenero 00
  • 2 uova

Preparare la pasta facendo una fontana con la farina e mettendo al centro le due uova e con le punte della dita portare la farina al centro sino ad averla amalgamata tutta. Lavorare la  pasta con movimenti regolari per circa 15 minuti, sino a quando sarà liscia ed elastica. Formare una palla e lasciare riposare la pasta avvolta nella pellicola trasparente per ca. un’ora al fresco. Per il ripieno tagliare a dadini la lonza ed il vitello e cuocere  con un pochino di burro per 20 minuti. Tritarli finissimamente con il prosciutto e la mortadella. Raccogliere il tutto in una ciotola ed unire l’uovo, il grana ed una grattatina di noce moscata, impastare bene. Tirare la pasta fresca in sfoglie sottili (io uso la macchina per tirare la pasta di solito, non sono bravissima con il mattarello….) e tagliare dei quadrati di ca. 3 cm. per lato. Lasciare la pasta che non si utilizza sotto una scodella in modo che non si asciughi. Mettere al centro di ogni quadratino una piccola quantità di ripieno – diciamo grandezza di una nocciola – piegare a triangolo unire bene i bordi facendo uscire tutta l’aria, arrotolare il triangolo attorno al  dito ed unire le estremità stringendo bene.

Fare i tortellini di Natale in compagnia può diventare una bella tradizione, vero Roberto?

Happy cooking a tutti coloro che metteranno le mani in pasta 😘

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p.s. se avete fatto tortellini in abbondanza metteteli su un vassoio in congelatore per ca. 20 min. e poi potete porli in un sacchettino di plastica. Sono un’ottimo salva cena 😉

 

 

(Holiday) Fudge

Vivo a New York da  neppure un mese ma la ricetta di questi dolcetti era scritta sul mio quaderno da parecchio tempo.

Il fudge è un dolce tipico anglosassone. Ce ne sono tantissime ricette la mia è abbastanza semplice e veloce (vi stupirete quanto veloce….) ed il risultato è sempre sicuro. Potrebbe essere un piccolo regalo – non scontato – per quando andate ad una cena o semplicemente un buonissimo finale di giornata per voi.

Eccovi la ricetta.

Ingredienti per ca. 50 quadretti:

  • 350 gr. cioccolato amaro ( io uso quello al 70%  di cacao) oppure bianco
  • 1 lattina di latte condensato (397 gr.)
  • 30 gr. burro
  • 1 pizzico di sale
  • 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 150 gr. di frutta secca (nocciole o noci oppure pistacchi)  oppure candy canes,  nel caso niente  noci etc etc

Unire il cioccolato spezzettato, il latte condensato, il burro, il pizzico di sale e l’estratto di vaniglia in un pentolino con il fondo spesso e fare sciogliere a fuoco dolce. Mettere la frutta secca scelta in un sacchetto di plastica  e con un mattarello romperla in pezzi. Unirla alla cioccolata sciolta. Versare il composto in una teglia,  – preparato con della carta forno – di 23 cm per lato e pareggiare la superfice. Lasciare raffreddare il dolce  per almeno 3 ore. Tagliare a quadretti di circa 3 cm. oppure usare un piccolo taglia biscotti tondo e servire. Attenzione Se avete deciso di usare i candy canes NON  unite la frutta secca all’impasto e mettete sulla superfice i pezzetti di caramella alla menta (moooolto americano e natalizio….)

Potete variare a vostro piacere la frutta secca. Io quando li faccio con il cioccolato bianco metto all’interno i cranberries secchi che danno una nota asprigna.

Questi dolcetti che si sciolgono in bocca finiranno in un attimo e creano dipendenza, attente! 😉

 

Regali, regali, regali…. questa volta per lui

Questa volta pensiamo ai signori….

Fare un regalo ad un uomo risulta sempre un pochino più complicato, non so perché… vediamo se riesco a darvi qualche idea a cui non avete pensato, continuate a leggere.

  • So per certo  che ci sono tanti signori che amano stare in cucina, quindi ecco qui cosa mi è venuto in mente per il nostro cuoco provetto:  un libro di cucina – magari specifico su un alimento – , dei coltelli con un bel tagliere, un cappello da chef – forse non se lo metterà mai, però potrebbe essere un’aggiunta simpatica ad un altro dono –
  • vogliamo regalare qualcosa utile e carino? Una bella scatola che contiene tutto il necessario per la pulizia delle scarpe. – sono solo io la fissata che dopo aver guardato il sorriso e le mani di una persona poi passa immediatamente alle scarpe? – Un orologio  nuovo su cui possiamo far incidere una frase dedicata. Per tutti gli uomini che si fanno la barba old style una bella confezione ad hoc con pennello, sapone e rasoio. Un  porta occhiali in modo che si possano trovare facilmente – ammesso che uno prenda la buona abitudine di riporli… – Se il signore possiede un amico peloso allora un portachiavi  che glielo ricordi, ne sarà sicuramente felice e concludo questa lista con un organizer per cinture  – questo farà felici  noi, tutto bello in ordine -…
  • Se ci troviamo accanto un uomo tecnologico e viaggiatore alcune idee potrebbero essere queste: una mini batteria   ecosostenibile per il telefonino, una fotocamera per smart phone – alcune occupano decisamente poco spazio e permettono di fare foto migliori – un borsone da viaggio  di nuova concezione, – dove gli abiti si stropicciano meno – una custodia per il telefonino super maschile e chic e finisco con uno speaker portatile, se ama davvero la musica

Allora, vi ho dato una  mano? Speriamo!

Vi aspetto domani perché sarete voi le protagoniste, state pronte.

Chiudo qui con un abbraccio e ringraziandovi come sempre per esservi fermate da me.

Regali, regali, regali….

Ci siamo, siamo davvero in dirittura d’arrivo – beh quasi, qualche giorno resta ancora – ma mi chiedevo, voi avete già pensato ai regali? Perché una fra  le tradizioni  che più amo del Natale è quella di vedere il viso illuminarsi come una stella cometa all’apertura del dono ricevuto. Eh non sempre ci si riesce, lo so. Ho pensato che magari riuscivo a darvi qualche idea con questo post, sempre che ve ne servano….

Eccone alcune per le signore (mamme, amiche, figlie, sorelle….)

  • Un bel cappello che sia  di lana, di feltro,  di velluto o di pelo ma che riscaldi bene quando si esce al mattino durante le giornate più fredde

 

  • un buono per un trattamento ( o più di uno) in un centro benessere. Magari in vostra compagnia. Un pomeriggio di coccole a volte è necessario e troppo spesso ci si rinuncia, se poi si è in due diventa sicuramente più divertente

 

  • un regalo leopardato. Che si tratti di una camicia, un borsellino, un paio di babbucce ma che abbiano il bel disegno della pelle di questo animale maestoso. Anche Mrs. Clooney apprezza….

 

  • ed ora dedicato a chi ama la casa o adora stare in casa: una pentola in cast iron, quelle dove gli spezzatini vengono buonissimi. Una vestaglia morbida e calda per fare colazione in tutto relax. Una candela (o meglio 3 candele) super profumate. Un gioco da poter fare in compagnia di un uomo: una bella scacchiera – questo non ve lo aspettavate eh?! – e per finire una  mug dove bere la tisana della sera.

 

Spero di avervi dato qualche suggerimento utile. I regali per i signori alla prossima puntata 😉

Un abbraccio e grazie per passare di qui!

Foto Pinterest

Aspettando il Natale

Mi è tornato il desiderio di quei giorni, quando la vita aveva un passo più tranquillo, le piccole cose avevano un valore diverso anche perché a tutto si dava importanza. Oggi è tutto cambiato, non dico in peggio ma l’immagine dell’accensione dell’albero mi ha fatto tornare alla memoria un mondo diverso. Mi ricordo il profumo dell’abete vero che la mamma faceva portare a casa e che Gesù Bambino aveva il compito di addobbare la notte di Natale, la nonna che preparava il suo speciale patè, la cui ricetta ha tenuto nascosta sino a quando si è resa conto che sarebbe stato meglio svelarla alla mamma. Oggi lo preparo io e spero che anche i miei figli lo associno al  Natale, ad un cibo speciale che si fa sempre qualche giorno prima del 25 e che si mangia tutti assieme seduti alla  tavola imbandita. Mi ricordo i nonni che arrivavano per il pranzo, i pacchetti che si aprivano, i visi sorridenti.

Ho sempre amato il Natale con tutte le nostre tradizioni. La messa di mezzanotte, i miei figli che dopo aver brindato con noi scappavano a festeggiare con gli amici più cari, il pranzo tutti assieme: nonni, zii, nipoti, fratelli. Una baraonda magnifica che quest’anno mi mancherà ma mi rifarò il prossimo anno, quando magari la famiglia sarà più grande.

Voi cosa state facendo? State pensando al pranzo? Ai regali? All’albero? Nel prossimo post vi racconterò del mio albero di Natale, comperato vicino a casa e con palline tutte nuove ma che porteranno al nostro rientro ricordi americani. Quelle che abbiamo raccolto in tanti anni sono rimaste a Varese assieme a quelle che  metteva la mia mamma sul nostro abete, sì perché ad un certo punto ho smesso di credere a Gesù Bambino ed ho cominciato ad aiutare la mamma a farlo.

Buoni preparativi a tutti! 

Siamo a Dicembre? Di già?!….

Quest’anno il mese di Dicembre mi ha colta alla sprovvista. Non sono davvero preparata al periodo più bello dell’anno, quello dove di solito mi fermo a pensare e programmare cene, regali ed a addobbare la casa.

Ultimamente le mie energie sono tutte centrate sul come adattarmi alla nuova vita nel modo più veloce  possibile. Come sono le mie giornate?  Beh loro volano via fra: passeggiate con Zion – che credetemi sono parecchie ed abbastanza lunghe, ah come rimpiango il mio giardino…-,  il capire dove fare la spesa, dove comperare i francobolli  – bisogna mandare gli auguri!!!   alcune tradizioni non voglio perderle – e fare acquisti, non natalizi, on-line per piccole e grandi cose che ancora mancano. Ho trovato un sito https://www.wayfair.com/ che è fantastico, un pò quello che sta diventando in Italia Westwing

Oggi avrei voluto fare il primo acquisto natalizio per la nuova casa: una ghirlanda di abete da mettere sulla tavola, peccato non ce ne fosse una che si adattasse al mio spazio, erano tutte troppo grandi, già me la vedevo con una candela accesa al centro. Però dai venditori agli angoli delle strade  acquisterò il mio albero, l’ho già addocchiato, e il prossimo week end sarà lui il protagonista delle giornate.

Nel frattempo girovagando per la città prendo spunti, alcuni non realizzabili altri forse si. Volete dare un occhio a cosa ho visto? 

le vetrine offrono spunti per regali ed io mi incanto a guardarle

Una borsa rosso Natale sarebbe carina, che dite?


La tavola di Natale (e qualche segreto)

Ormai manca davvero poco al 25, siete pronte? Se i regali sono stati acquistati ed impacchettati, il menù deciso, la lista di ciò che dobbiamo comprare per preparare il patè, la tacchinella ripiena o il bûche de Noël che conclude il pranzo non ci dà più pensiero, allora non vi resta che focalizzarvi sulla tavola delle feste. Ci avete pensato?

Per me la tavola di Natale deve essere fra le più belle e curate di tutto l’anno….  al mio tavolo sono sedute le persone a cui sono più affezionata così oltre a cucinare piatti che so apprezzeranno cerco di dare il mio meglio anche nell’apparecchiare ( peraltro mi diverto pure….) Quest’anno vorrei creare una tavola con accenni richiamanti la natura; ho fatto una prova e mi piace abbastanza, vedremo la mattina di Natale se apporterò qualche cambiamento.

Ma….. il post di oggi era per svelarvi qualche tip su come di solito mi organizzo. Vi interessano i miei segreti?

Prima regola usare la fantasia. Visto che  non posseggo un numero illimitato di servizi di piatti e bicchieri ho imparato che a seconda degli abbinamenti tutto cambia. Credo che  un servizio di piatti bianco sia il jolly che possiamo sfruttare all’infinito basta cambiare tovaglia, centrotavola, bicchieri tutto è diverso. Io amo anche abbinare servizi differenti fra di loro (specialmente se con uno solo non riesco a sedere tutti😬)

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Tendenzialmente le mie tavole sono minimaliste perchè utilizzo grandi piatti di portata in modo che ognuno possa scegliere quanto e cosa mangiare quindi anche se amo quelle bellissime tavole super accessoriate  che si vedono sulle riviste le evito …. ma un centrotavola non può mancare sulle tavole delle feste ed anche un piccolo pensiero per ogni ospite. Così piccole candele, dolcetti, addobbi natalizi  posati su un tovagliolo ingentiliscono il tutto e generalmente non mancano.

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Un altro trucco che mi avevano insegnato era che la ripetizione degli stessi oggetti con dimensioni diverse dava un bellissimo colpo d’occhio lasciando comunque un’idea di ordine. Quindi amate le candele? Forza sbizzarritevi, le piccole ghirlande? usatele per imbrigliare i tovaglioli e poi al centro della tavola, le pigne? mettetele ad ogni posto con un cartellino per indicare dove sedersi oppure attaccate allo schienale della sedia con un bel fiocco, le palle di vetro? sono perfette come centrotavola ed appoggiate sui piatti in modo da essere dei bei ricordi da lasciare ai vostri ospiti, insomma ci sono così tante possibilità che basta solo riflettere un attimo ed immaginare.

Generalmente utilizzo verde, rami e fiori che trovo in giardino oppure come farò quest’anno pigne raccolte nelle mie passeggiate con Zion.

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Visto che come sapete mi piace stare in cucina lo scorso anno preparai biscotti natalizi su cui scrissi le iniziali di ogni ospite in modo da indicare i posti tavola.

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inutile dire che la mattina successiva sono stati intinti nel latte/caffè/tè di chi era venuto a festeggiare il Natale da noi.

Ok amiche, ora è il vostro turno. Liberate la fantasia, mischiate oggetti, utilizzate un solo colore oppure abbinate la vostra tavola ai colori dell’albero  ma in assoluto DIVERTITEVI nel farlo e raccontatemi cosa avete “studiato” per la tavola di questo Natale 🎄

CARI AUGURI DI BUON NATALE !!!

 

 

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