Pancakes 🥞

È la classica colazione americana: pancakes con maple syrup e orange juice. Potreste anche aggiungere bacon, eggs, pane a cassetta e frutta fresca ma poi alzarsi da tavola diventa faticoso 😉.

Quando avevamo i bambini piccoli e vivevamo nel Minnesota il sabato mattina era quasi un obbligo. Avevo escogitato anche un modo per fare delle faccine sorridenti ai pancakes dì Niccolò e Tommaso. Il più delle volte li facevo da scratch (come dicono qui…) e la ricetta che seguivo è quella che uso tuttora.

Milena mi ha chiesto se ne conoscessi una valida e così ho riaperto il mio vecchio libro di ricette americane e ve la  propongo, sperando che anche a voi piaccia 🤞🏻

Ingredienti:

  • 250 gr. farina
  • 35  gr. zucchero
  • 15  gr. lievito
  • 350 ml. latte
  • 50  gr. burro sciolto
  •  1 uovo
  • burro per la pentola

Come si fa: Unire gli ingredienti secchi in una ciotola (farina, zucchero e lievito) Mescolare leggermente. Unire gli ingredienti umidi. Prima il latte, poi il burro sciolto ed infine  importante il tuorlo seguito dal bianco dell’uovo. Super importante il composto deve risultare abbastanza grumoso. Usate una spatola quando mescolate e non fatelo troppo a lungo. Importante  lasciare riposare il composto per almeno 15 minuti. Generalmente io utilizzo una padella antiaderente. Mettere un piccolo fiocco di burro nella padella, aggiungere una quantità di composto (io utilizzo il mestolo ma lo riempio a metà oppure se avete le measuring cups prendete la misura 1/3 di cup e riempitela completamente) Una volta versato il composto se desiderate potete aggiungere qualche mirtillo, delle gocce di cioccolato o dei pezzettini di fragola, attendere che appaiano delle piccole bolle sulla superficie, a quel punto girare la  “frittella” cuocere il secondo lato ancora per 1 o 2 minuti ed appoggiare sul piatto di portata. È uso comune mettere parecchi pancakes uno sull’altro per poi irrorarli con lo sciroppo d’acero. Noi di solito ne mangiamo uno alla volta e ogni  tanto aggiungiamo marmellata, qualche frutta tipo mirtilli, fragole, fettine di banana o lamponi ed un pezzettino di burro ( anche della salsa di cioccolato si sposa  benissimo😋)

Spero che questa ricetta riceva la tua approvazione Milena. Fammi sapere!

Enjoy!

Foto  da @Pinterest

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Apple picking

Quando ero bambina andavo a raccogliere la frutta nel giardino di zia Anita. A dire proprio la verità era piuttosto un “andare a mangiarla sulle piante di nascosto”. Se i grandi, invece, ci chiedevano di andare a prendere della frutta per fare qualche preparazione come una torta o la marmellata erano musi lunghi… però ci “toccava“.

Da ragazzina vivere il giardino era una normalità ora invece diventa una necessità. Sì perché vivere in una grande metropoli ha i suoi pro ed i suoi contro. Un contro è vivere il traffico ed i rumori con quotidianità, e così diventa indispensabile trovare degli angoli silenziosi o organizzare escursioni fuori porta per immergersi nel verde della natura.

Con grande piacere ho scoperto che dalla fine di settembre sino ad ottobre inoltrato gli americani si dilettano con l’ apple picking. Un pò quello che succede nel nostro trentino: si vanno a raccogliere le mele. Nello stato di New York – come in altre zone degli Stati Uniti – ci sono distese di alberi di melo dove andare a raccogliere dalla piante i frutti. Accanto a questi campi ci sono, solitamente, fattorie che posseggono piccoli angoli interni dove si possono acquistare prodotti home made: marmellate, apple cidre, torte di mele e le famose mele caramellate.

L’andare a raccogliere mele può diventare un’occasione per stare in mezzo alla natura ed in compagnia di amici. A dire il vero gli americani creano proprio degli eventi famgliari attorno a questa attività. Un modo per passare un weekend o qualche ora all’aria aperta e tutti assieme.

Una cosa che trovo adorabile è fermarsi ad un tavolo da picnic, sotto ad una bella pianta di melo e gustarsi un donut al sidro di mela o sorseggiare un bicchiere di sidro caldo gustando il cibo portato da casa.

Ci sono tante differenti varietà di mele e le mie preferite sono le McIntosh, sono squisitamente croccanti e non troppo dolci. Le utilizzo spesso anche nelle mie ricette ma gustarle a morsi per me è il top!

Andrete a raccogliere le mele? Volete qualche suggerimento? Chi se ne intende mi ha consigliato di prestare attenzione a queste cose:

–  le mele mature sono quelle che si staccano facilmente dal ramo girando il frutto su se stesso e tirando gentilmente

– evitare gli alberi dove ci sono molte mele in terra, probabilmente la maturazione è troppo avanzata

– visto che siamo in un orchard e raccoglieremo un bel cesto di mele meglio prenderne alcune più acerbe in modo che possano durare qualche giorno in più

– e ultimo consiglio controllare che neppure una mela sia leggermente danneggiata, andrebbe a rovinare anche quelle sane.

Ora non mi resta che attendere una bella giornata, salire in macchina, dirigermi in un orchard e portarmi un bel cestino da riempire!

Crisp alla pesca e lamponi

Mi piacciono i dessert alla frutta tutto l’anno ed i crisp  ( chiamati anche crumbles ) sono fra i dolci che preparo più volentieri. Questo dolce che ho iniziato ad offrire quando vivevo a Greenwich, lo preferisco leggermente tiepido ed accompagnato ad un buon gelato alla vaniglia o a della panna montata aromatizzata con un pochino di rum, a voi la scelta ed ora ecco come preparare il mio peach and raspberry crisp

Ingredienti:  (questa dose è per 8/10 persone)

  • 10 pesche grandi e mature
  • 250 gr. lamponi
  • scorza grattuggiata di un arancio
  • 180 + 60  gr. zucchero
  • 90 + 90 gr. zucchero di canna
  • 250 gr. farina + 2 cucchiai
  • 225 gr. burro freddo a cubetti
  • 70 gr. fiocchi d’avena
  • 1 pizzico sale

 Riscaldare il forno a 175 gradi. Imburrare una teglia da forno  ovale (la mia misura circa 20 cm per 15 cm). Immergere le pesche intere in una pentola con acqua a bollore per ca. un minuto. Scolarle e passarle in un recipiente con acqua fredda. In questo modo è facile spelarle e tagliarle  a fette spesse. In una ciotola grande mettere gli spicchi di pesca e la scorza grattuggiata dell’arancio (non saltare  questo passaggio perché esalta il gusto della pesca) Mescolare i 60 gr. di zucchero bianco  e i 90 gr. di zucchero di canna assieme ai 2 cucchiai di farina. Unire questa miscela  alle pesche, mescolare bene e lasciare riposare 5 minuti. Aggiungere con delicatezza  i lamponi e versare tutto nella teglia pronta per il forno. Per preparare il crisp: unire 250 gr di farina, 180 gr. di zucchero bianco, 90 gr. di zucchero di canna, il pizzico di sale, i fiocchi d’avena ed il burro freddo nell’impastatore con il gancio a foglia (volendo potete anche impastare a mano). Impastare sino a quando si ottengono delle piccole briciole.  Coprire bena la frutta con l’impasto “bricioloso”. Mettete in forno caldo per circa un’ora.  Lasciare intiepidire e poi servire con il gelato o la panna montata.

 

Enjoy!!!

Pianificare il menù, i miei 5 motivi per farlo

Una delle mie convinzioni per quanto riguarda il cibo è che debba essere nutriente, sano e vario, specialmente se lo devo mettere sulla mia tavola. I passaggi in rosticceria per acquistare cibo già pronto , per quanto mi riguarda, sono ridotti al minimo. Ne va della nostra salute ma anche delle nostre risorse finanziarie. Così ho pensato che potevano interessarvi  i motivi per cui ritengo che la pianificazione dei pasti sia importante. Magari le mie ragioni possono farvi iniziare una nuova routine.

  1. Miglioriare l’alimentazione della mia famiglia

Decidere cosa cucinare durante la settimana è il primo passo verso una alimentazione sana. Una volta scritto il menù controllo bene che tutti i giorni abbia inserito le giuste porzioni  di verdura e frutta. Perché se durante la bella stagione questi alimenti sono spessissimo sulla mia tavola in inverno la frutta scarseggia a causa della poca scelta e le verdure sono sempre le stesse. Avendo davanti il mio “piano” riesco ad essere molto più varia e a mangiare anche alimenti che altrimenti non comperei se non avessi già in mente come cucinarli.

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2.  Risparmiare

Quante volte vi è capitato di avere in dispensa più di quanto veramente avete bisogno e quando controllate le scadenze vi accorgete che dovete buttare? A me sfortunatamente a volte succede anche con quello che ho in freezer… Una buona pianificazione mi impedisce di acquistare seguendo il pensiero “magari mi può servire se non ho idee” e nel carrello della spesa finisce solo quello che ho bisogno e poco altro ( la tavoletta di cioccolata? si quella entra ancora anche se non è strettamente necessaria…)

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   3.  Varietà in tavola

Quando penso ai menù che cucinerò  generalmente sono più fantasiosa. Intendo dire che cucino ricette varie e non i soliti piatti che tutti conoscono a memoria. Apro i miei libri di cucina e scelgo, magari anche un dolce la cui foto mi ha attratta. Certo sto qualche minuto di più in cucina (non sempre) ma gli apprezzamenti che vengono fatti al primo boccone mi danno una certa soddisfazione.

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   4.  Meno spreco possibile

Odio sprecare cibo. Forse è qualcosa che deriva dal fatto che da bambina mi è sempre stato detto che c’era chi non era così fortunata nell’averlo sempre sulla tavola. È diventata quasi una  deformazione e così utilizzo tutte le parti del pollo, gli scarti fanno un buon brodo, metto le verdure avanzate in una bella frittata e gli avanzi di pane  diventano ottimi crostini da aggiungere alle zuppe o pan grattato da utilizzare in mille modi. Insomma ho imparato anche l’arte del riciclo culinario. Mia nonna sarebbe orgogliosa di me….

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5.  Zero stress (o quasi)

Siete mai arrivate alle 7 di sera dicendo: Cosa mangiamo stasera e aprite il frigorifero senza trovare ispirazione? Se sappiamo cosa si cucinerà in anticipo e abbiamo tutti gli ingredienti  diventa un gioco da ragazzi mettere in tavola una buona pasta alle vongole. Sappiate anche che il mio  piano menù è elastico, quindi aperto a variazioni e scambi fra pranzi e cene, ma il solo fatto di averlo mi fa sentire molto più organizzata e meno stressata.

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Vi ho convinte? Pensate di provare per una settimana?Prendete foglio e matita e scrivete. Attenzione però perché potreste diventare addicted a questa nuova abitudine e anche divertirvi a scegliere i vari menù. Io lascio sempre qualche buco per eventuali pasti con avanzi, non sono poi così brava con le dosi… e poi una pizzetta può sempre scapparci😉

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“Vignette” autunnale

Lo so che state cercando di capire di cosa parlo…. ma non sono riuscita a tradurre questo termine americano con una sola parola.

La vignette è una composizione di oggetti che raccontano una storia, che parlano della nostra personalità e che danno calore alla nostra casa. È un modo nuovo e divertente per mettere in evidenza tanti oggetti che già possediamo dandogli nuova vita e rendendo qualsiasi locale più interessante e “simile” a noi.

È un’abitudine tipicamente americana che io trovo graziosa, è un qualcosa che ci fa “entrare” nelle stagioni con lievi accenni tipici. Che sò in autunno castagne, mele o zucche, inverno pigne, candele, piccoli cerbiatti, primavera uova, margherite, coniglietti ed in estate conchiglie, nodi marinari….. o tutto quello che il nostro gusto o la nostra fantasia possono abbinare.

Per formare una vignette aggraziata bisogna rispettare alcune linee guida che cercherò di sommarizzare qui, prendete nota (perché alla fine ci sarà una sorpresa….)

prendete

  • un bellissimo vassoio, un piatto, uno specchio, una tovaglietta su cui raggruppare i vostri oggetti
  • un elemento naturale come fiori, frutta, rami…
  • qualcosa di alto o grande che faccia da punto focale
  • materiali diversi: tessuto,  vetro, legno…
  • una palette di colori non troppo varia ma non obbligatoriamente legata ai colori del locale dove metterete la vostra vignette
  • variate altezze anche sovrapponendo oggetti
  • usate quello che più amate e che magari è sempre chiuso in un armadio
  • oggetti in numeri dispari perchè sono più facili da sistemare

Generalmente metto solo una vignette in casa, (anche se nelle case americane è facile trovarne in più locali) i miei luoghi preferiti sono l’ingresso o la cucina perchè mi danno il benvenuto e sono sempre sotto gli occhi ma anche un tavolino fra i divani o il tavolo in sala da pranzo funzinano benissimo come “espositori”

Qui sotto qualche idea presa da pinterest per meglio spiegarvi cosa intendo.  C’è anche qualche foto mia subito riconoscibile….. e la sorpresa sarebbe questa: cercherò di pubblicare le vostre vignette se me le mandate. Non siate timide, l’idea è che tutte potremo prendere spunti, non è una gara di bravura ma un modo per condividere (lo sapete che è un pò la mia fissa 😊). Mandate le vostre foto alla mia mail.

Io aspetto fiduciosa!

 

 

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