Gli haters e le critiche

Vi siete mai chiesti come si deve sentire chi viene attaccato in pubblico dagli haters? Come si possono sentire coloro che subiscono aspri giudizi, frasi che vogliono ferire o semplicemente polemizzare con le scelte fatte?

Aprendo qualsiasi pagina di un qualunque social e scorrendo i commenti, vengo spesso colta da una sensazione di orrore nel leggerne alcuni veramente pungenti, per non dire sprezzanti, verso la persona di turno. Succede spesso che politici, personaggi dello spettacolo ed anche persone non particolarmente famose vengano attaccati da qualche imbecille (scusate la franchezza) che non è d’accordo con la persona con cui interagisce.

Un caso dove gli haters sono estremamente crudeli è quello legato alla Duchessa del Sussex. Il motivo di tanto odio mi è inspiegabile a meno che uno non consideri l’invidia, la cattiveria ed il voler far soffrire qualcun’altro una buona ragione.

Ultimamente ho letto alcune affermazioni abbastanza spiacevoli su una persona che conosco personalmente da qualche anno. Una donna che sicuramente è in grado di far fronte alle parole dette con acredine contro la sua persona e il suo stile di vita, ma che sino ad ora ha lasciato abbastanza correre.

Csaba dalla Zorza è una professionista nel campo del lifestyle ed una brava scrittice di libri di cucina. Il suo percorso lavorativo le ha portato fama e riconoscimenti. I suoi estimatori sono sempre di più ma assieme a loro sono apparsi anche i primi commenti non proprio lusinghieri sulle sue scelte.

Ora, se sicuramente tutti mettono in conto di poter essere criticati (me compresa e sono addirittura dell’idea che a volte le critiche possono portare a crescita personale) mi chiedo anche come le persone criticate possano non dispiacersi di giudizi dati a caso e con l’intenzione di ferire.

Come si deve reagire in questi casi? Perché nove volte su dieci si decide di lasciar perdere? E perché chi ha scritto la cattiveria di turno si deve sentire vincitore?

Sicuramente l’educazione oggi è merce rara. L’aggressività verbale (specialmente se si è nascosti dietro ad una tastiera) è decisamente la scelta di molti ma cosa la scatena? La frustazione? La sensazione di sentirsi inferiori o sminuiti? Qual è il motivo di voler sempre cercare la polemica?

Proprio qualche giorno fa è stata data questa risposta ad un mio commento dove dicevo circa questo: “se non ti piace una persona perchè criticarla? Non seguirla”. Ecco la risposta

Quello che ho inteso io dalla risposta è che LEI si divertiva a fare polemica, vi sembra normale? Certo esiste la libertà di parola ma che tristezza vedere persone così arrabbiate con il mondo!

Mi ricordo che ho spesso detto ai miei figli di pensare prima di parlare. La stessa cosa dovrebbe valere anche per chi scrive.

Pensare!

In tanti casi una parola o una frase possono davvero ferire la persona a cui è diretta. Ne vale la pena?

Voi cosa ne pensate? Mi interessano i vostri commenti, li scrivereste qui sotto?

Eh sì, ci vorrebbe proprio una magia…

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