Che cos’è l’amicizia? Probabilmente a questa domanda si possono dare mille risposte. Per me l’amicizia è quel legame che accompagnato ad affetto, stima, rispetto, fiducia e lealtà ci unisce ad una persona per “sempre”. So che questa mia affermazione può sembrarvi naïf; e so che ci sono altri tipi di legami più superficiali, oppure interessati o anche di convenienza (visto? non sono proprio così naïf 😉). Oggi non vi parlerò di queste situazioni ma vi racconterò di una persona che mi ha fatto ben capire il significato della parola amico
Mio suocero Oreste è un uomo adorabile, essendo un comandante di marina ha vissuto buona parte della sua vita lontano dalla famiglia con grandi sacrifici. Tutte le volte che racconta della sua vita resto incantata, e non sono l’unica. Ha vissuto esperienze affascinanti, ha viaggiato per i quattro angoli del pianeta ed anche superato prove difficili. In mezzo agli oceani ha potuto contare sulla sua esperienza, sulle sue conoscenze, sulla sua prontezza di spirito ma anche su quella del suo equipaggio. Il sentimento di rispetto e fiducia che si instaura su una nave di 300 metri con persone che lavoravano gomito a gomito per mesi consecutivi credo sia speciale.
Ho avuto il piacere di conoscere in questi anni alcune persone che hanno navigato con Oreste. Il sig. Bistolfi è stato un suo direttore di macchina durante alcuni viaggi. Qualche tempo fa mi hanno raccontato di quando poco più che venticinquenni, siamo nel 1955 circa, hanno dovuto affrontare un viaggio infinito per raggiungere la località da cui salpava la nave su cui erano imbarcati. Sto parlando di 5 aerei presi per raggiungere un porto del Venezuela per poi navigare sino al lato opposto del pianeta. Ricordi raccontati con risate e un’infinità di particolari.
Gianni Bistolfi è un signore alto nonostante i suoi 92 anni, con un sorriso sereno e quei modi che purtroppo oggi sono andati perduti. Abita a Recco in Liguria, come la maggior parte dei “naviganti”, ed anche ultimamente lo abbiamo incontrato in quanto è venuto a salutare mio suocero durante un soggiorno a Nervi.
Solamente a pronunciare il nome Gianni sul viso di Oreste si accende una luce particolare e la contentezza si impadronisce di lui. Vederli incontrare, salutare ed abbracciare svela il sentimento di piacere che entrambi provano. Sentirli accertarsi che tutto va bene, vedere i loro sorrisi e sentire le loro chiacchere è un piacere. È come essere tornati in un luogo ed un tempo in cui la fretta e la frenesia della vita non esistessero più ma la calma, le buone maniere ed i sentimenti veri la facessero da padrone. Attenzione non sto dicendo che nelle nostre vite ciò non avviene, ma fermarmi e pensare a questi due vecchi signori mi fa vedere con più chiarezza come affrontare alcune situazioni e dare il giusto valore ad alcune persone.
Anche voi avete avuto la fortuna di Oreste ed avete incontrato sulla vostra strada un Gianni? Cosa vuol dire amico oggigiorno per voi? Riusciremo nella nostra società attenta alle apparenze ma meno alla sostanza a trovare qualche attimo di calma per riscoprire i valori veri? Sì, io credo proprio sì.😊