Il Bunet di Emanuela
Queste ricette mi mancavano un pò, poi inaspettatamente Emanuela mi ha fatto un bel regalo, il suo Bunet. Un dolce piemontese simile ad un budino che lei cucina seguendo la ricetta scritta sul quaderno di cucina della sua mamma. Assieme a questo dolce c’è il ricordo dei pranzi in famiglia e la quasi certezza che la bisnonna fosse stata la prima a cucinarla, anzi il bisnonno che passò alla storia come cuoco amabile e che sicuramente non usava il frullatore e sminuzzava gli amaretti con il mattarello. Noi useremo qualche scorciatoia….
Raccontandomi di questo dolce, Emanuela dice che il nome deriva dalla parola cappello in piemontese e che conclude in maniera magistrale i pasti corposi del Piemonte vista la sua consistenza cremosa e fresca. Gli chef, negli ultimi anni, hanno rivisitato la ricetta tradizionale sostituendo gli amaretti con le nocciole ma noi amiamo la tradizione così ora vi do la ricetta del quaderno di Emanuela.
Ingredienti:
- 1 l. latte intero
- 3 cucchiai di cacao amaro
- 6 cucchiai di zucchero
- 6 uova
- 200 gr. amaretti secchi
Per il caramello:
- 8 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaio di acqua
Portare a leggero bollore il latte con lo zucchero il cacao e gli amaretti. Quando si saranno ammorbiditi spegnere il fuoco e frullare un un frullatore ad immersione. Una volta che il composto è freddo aggiungere le uova e amalgamare ancora bene con il frullatore. Preparare il caramello, fondendo in un pentolino lo zucchero con l’acqua sino a quando ha un bel color biondo scuro, metterlo in uno stampo da plumcake facendo attenzione… (oppure in pirottini monoporzione), versare il composto di latte e cuocerlo a bagnomaria in forno a 180 gradi per 60 min. avendo l’accortezza di coprirlo con una stagnola a cui avrete fatto un piccolo camino centrale per la fuoriuscita del calore in forno. Una volta cotto fare raffreddare e quindi passare in frigorifero il vostro dolce per qualche ora.
Ha ragione Emanuela quando mi scrive che è una ricetta facile e per la quale non servono attrezzature particolari. Si può cucinarla la sera prima e poi capovolgere il dolce nel piatto di portata per il pranzo . Ottima idea accompagnare la fettina di dolce con un ciuffetto di panna montata ed un amaretto secco.
Grazie Emanuela per questa ricetta e per averci parlato della tua famiglia.
Enjoy!!!
p.s. attendo foto 😉
Ok che ho bisogno di occhiali ….ma….le uova? 🐓😜
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ops… 😔sono 6. Grazie Marina le ho aggiunte 😘😘😘
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Buonissimo il Bunet!
Lo ordino sempre quando andiamo in montagna…ora che ho la ricetta originale, non ho più scuse.
Grazie ragazze 😘
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Ciao Monica, questo dolce a me piace molto. E ora proverò la ricetta di Emanuela pure io 😋
Baci
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Ciao Gisella io adoro gli amaretti e quindi questo dolce e’ assolutamente da provare. Grazie per questa rubrica sempre interessante ;). Buona domenica baci Luisa
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Ciao Luisa, gli amaretti sono dei biscottini che vengono dimenticati dai più…. anch’io li amo infatti ne ho in casa una confezione che aspetta di essere usata☺️
Buona gioranata anche a te
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Grazie per questa ricetta ma….nonostante mi fosse piaciuto quando lo mangiai anche se gli amaretti credo siano gli unici biscotti che non amo mangiare al naturale, ma il numero senza quelli non si può fare? Magari mettendo un 🍪 simile….ma forse dopo sarebbe un semplice budino al cioccolato ahimè!
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Correggo: nonostante mi fosse piaciuto quando lo mangiai, anche se gli amaretti credo siano gli unici biscotti che non mi piacciono,ma il budino senza quelli non si può fare?
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Ciao Katia, potresti provare senza amaretti ma così facendo non è più il Bunet. Il tipico gusto lo danno proprio i biscottini. Se però ti piacque perché non provare questa ricettina? Se proprio a te non va giù sai che felicità i vicini a cui lo offrirai? 😜😘
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Era solo perché da me in pochi amano gli amaretti.
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buonissime 🙂
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