I fiocchi di neve che volteggiano leggeri nell’aria, sino ad arrivare a terra e a coprire ogni cosa con il loro candore, mi hanno sempre fatto allegria. La stessa allegria che hanno gli occhi di Wang Manfu, il bimbo cinese che cammina i 4 chilometri giornalieri che separano la sua casa dalla scuola.
Pieno di Felicità ( questa la traduzione del suo nome) ha 10 anni e vive con la nonna in una zona rurale molto povera della Cina. La provincia dello Yunnan è bellissima e ricca di tradizioni ma offre molte poche opportunità. I genitori di Manfu hanno dovuto lasciarlo per cercare lavoro nelle grandi città. Avete letto della sua storia?
Qualche giorno fa è arrivato a scuola con capelli e sopracciglia completamente imbiancati.

Il suo maestro lo ha fotografato ed ha postato la foto sui social che è diventata virale.
Questo bimbo ormai diventato famoso come Fiocco di neve ha un viso spensierato ed allegro. Intervistato da un giornalista ha risposto educatamente alle domande con un sorriso sereno e gli occhi divertiti. Ha spiegato che certo tutti i giorni, incurante della temperatura, cammina i quattro chilometri che lo conducono a scuola dove oltre che ad imparare “tante belle cose” mangia anche latte e pane.
Questa incredibile realtà stride parecchio con quello che siamo soliti vivere e vedere accadere ogni giorno nella nostra vita.
Quando vivevamo in Minnesota i miei figli andavano a scuola a piedi come Manfu, camminavano assieme ad altri bambini che abitavano nella nostra via; le temperature erano molto rigide anche là (normalmente sotto lo zero di qualche grado) ma avevano sciarpa, guanti, cappello, caldi doposci e tuta imbottita. Arrivati a scuola, si spogliavano in un’ambiente riscaldato ed iniziavano le loro attività giornaliere. Manfu, al contrario, arriva in un luogo dove non c’è riscaldamento, la sua giacca è sicuramente molto meno calda di quelle con cui abitualmente vestiamo i nostri bimbi e continua ad avere un sorriso imperturbabile sulle labbra. Questa cosa fa riflettere anche voi?
Grazie alla foto, la scuola di Fiocco di Neve ha ricevuto molte donazioni. Il direttore sarà in grado di pagare il riscaldamento e offrire ai bambini giacche che li scaldino durante il rigido inverno.
Viviamo in un mondo a due velocità. Anzi siamo portati a pensare che la velocità sia la stessa per tutti, sino a quando non si incappa in storie come questa….
Non conoscevo la storia di questo bambino e ti ringrazio per averla menzionata. Sono cose che fanno riflettere. Anche i miei nonni per andare a scuola facevano tanta strada a piedi in compagnia di altri bambini.
Colgo l’occasione per segnalarti che finalmente ho aggiornato la pagina delle mie ricette realizzate da altri inserendo la tua foto della torta di zucca. Nel tuo blog non la trovo, ho inserito un link alla homepage del tuo blog. 🙂
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Fiocco di neve è una realtà che sembra appartenere ad un altro mondo…. e mi ha fatto riflettere su come a volte diamo importanza a situazioni che nella realtà ne hanno poca.
Grazie per aver postato la mia torta e aver aggiunto il link.
Alla prossima Lucia 😊
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Probabilmente rischiamo di perdere di vista le cose veramente importanti. Ma poi alcuni esempi ci aiutano a recuperare la giusta prospettiva!
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Ah, giusto, ecco il link della pagina: https://vitaincasa.com/le-rubriche-di-vitaincasa/le-mie-ricette-realizzate-da-voi/
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Ciao Gisella ho visto al tg questo piccolo grande ometto …mi ha fatto ancora più tenerezza quando ha detto di essersi accorto a metà strada di aver scordato il cappello :(. Lo hanno visto anche i miei bimbi comprendendo che al mondo ci sono tanti piccoli che vivono realtà molto diverse. Buona serata baci Luisa
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Ciao Luisa, cerrcando in rete ho trovato l’intervista di Fiocco di Neve e devo dire che i suoi occhi mi hanno davvero colpito, ridevano. Incredibile la forza dei bambini!
Buona settimana😘
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Hai proprio ragione, il mondo va a due velocità.. a volte anche a tre.
Quello che più colpisce è la felicità malgrado i disagi. Penso che per chi come noi, è abituato ad aver ogni agio, è un ottimo insegnamento per capire quello che conta veramente nella vita.
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sono d’accordo con te Tiziana. Impariamo!
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Buongiorno Gisella, concordo con te. Da noi in occidente ora è di moda vivere slow, mangiare slow e cercare i cibi semplici e autentici. Spero che non rimanga una moda, ma che diventi una sana abitudine di vita per “ritornare felici” come fiocco di neve 😘😘😘
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Forse non è indispensabile fare tutto slow come vuole quest’ultima tendenza. Certo che mangiare in modo sano ed apprezzare quello che abbiamo aiuterà a sentirci meglio.Ma la spensieratezza dei bambini è raggiungibile secondo te?
bacio 😙
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Se riuscissimo ad andare “piano” potremmo “vedere” ciò che abbiamo attorno ed esserne felici come i bambini. Purtroppo si va di corsa e ci si limita a “guardare”. 😘
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giusta osservazione! Buona giornata💋
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Ottima riflessione Gisella. Io quando inizio a lamentarmi troppo mi scatta una sorta di allarme in testa che ripete “c’è chi sta peggio!” e smetto di brontolare.
Per fortuna tendo a non dare per scontate tutte le cose belle che ho, e da brava ansiosa quale sono vivo con il terrore di perderle. 😛
Gise, se vuoi ho un’altra ricettina da girarti, molto semplice e… veneziana! E’ diventata il mio cavallo di battaglia in cucina!
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Questo “c’è chi sta peggio” lo dico anch’io però mi arrabbio lo stesso…. devo migliorare qualcosa….
Un super abbraccio e manda manda che poi io pubblico 😋😋😋 dopo aver imparato una cosa nuova. Questo ad esempio mi fa felice, 😉
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Questa storia mi ha commosso, per la tenacia e la forza di volonta’ di questo bimbo. Grazie Gisella per la tua sensibilità nel condividere con noi questa storia, che avevo visto in tv al tg, ma che letta attraverso le tue parole, fa riflettere maggiormente Lory
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Grazie Lory, la cosa che mi ha più spiazzato è il guizzo divertito negli occhi di questo bambino. Come dire che faccio mai di strano? uhhhh quanto bisognerebbe imparare!!!
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Si avevo visto l’articolo ed ero rimasta colpita dalla foto. Una storia su cui riflettere!
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Si davvero Marina! Baci
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Buon pomeriggio Gisella, il volto di questo bimbo , suscita in me un intreccio di forti emozioni, quando spiego una lezione di catechismo,poi faccio riferimento il più delle volte alla realtà che viviamo quotidianamente, l’essere fortunati già di essere nati qui, ci porta a grandi riflessioni! Il sorriso e la forza di questi bambini sono la spinta a farci migliorare e a capire che noi abbiamo tutto, troppo , che cosa ci manca? Forse la consapevolezza e la serenità di apprezzare di più le piccole cose e guardarci più intorno, Grazie per la tua grande sensibilità , mi auguro che tutti i bambini possano sorridere sempre, purtroppo a questo mondo non è. Per tutti così, questo mi fa soffrire tanto baci 💚
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Si non tutti i bambini possono sorridere, che tristezza. Forse concentrarci su chi ci sta vicino può essere un modo per abbracciare tutti. Che dici?
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❤
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Siamo sempre troppo preoccupati per tutto e le giornate ci scorrono veloci… Questo bambino, quei 4 km per raggiungere la scuola…gli lasciano il tempo, per osservare, per pensare, per usare la fantasia…noi adulti ci abituiamo spesso ad avere input esterni, ma non a tirar fuori la nostra fantasia per riempire le nostre menti. Ecco alla tua domanda Gisella,” riusciremo a raggiungere la spensieratezza dei bambini?” Forse non così, ma potremmo iniziare a guardare il mondo con i loro occhi. Buona serata e grazie per questo post
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bello Silvia quello che hai scritto. Cercare di guaardare la vita con gli occhi di un bambino per ritrovarci.
Ho trovato questa poesia che mi è molto piaciuta, spero piaccia anche a te. Buona giornata!
Gli occhi di un bambino scrutano oltre l’orizzonte
lo collegano al paradiso attraverso un ponte
gli occhi di un bambino distillano emozioni
parlano di semplicita’ di gioco e di sentimenti buoni
gli occhi di un bambino contano le stelle
contano i fili d’erba e di notte per dormire le pecorelle
gli occhi di un bambino accendono sorrisi
su persone stanche deluse su alteri visi
gli occhi di un bambino ti fan pensare al mondo
come potrebbe essere piu’ lieto piu’ bello piu’ giocondo
gli occhi di un bambino reclamano attenzioni
hanno un’anima dentro e per esprimersi non han bisogno di suoni
gli occhi di un bambino ti mettono allegria
ti ricordan la canzone della vecchia fattoria
gli occhi di un bambino in cambio non ti chiedon niente
sono altruisti dolci e rimangono nella tua mente
gli occhi di un bambino leggono i pensieri miei
gli occhi di un bambino…
ah
come li vorrei
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Bellissima Gisella… riassume tutto 💟
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Ciao Gisella, questa storia non l’avevo ne vista e ne letta…e si, ti fa pensare tanto. Il sorriso, la leggerezza nel raccontare la sua storia ti fa capire che la povertà in cui vive, per lui e’ normalità, non si fa problemi , e probabilmente vive , nonostante tutto, in un ambiente familiare sereno. Si Gisella, perché per me è molto importante il ruolo di un adulto, ha il dovere di rendere felice i bambini , di amarli e per far questo , penso, che dobbiamo ascoltare più spesso” il bambino” che e’ in noi per capire cosa ci chiedono. Ricordo invece la bambina ( non ricordo la nazionalità) che andò davanti al Papa e gli chiese piangendo ” perché Dio permette che certe cose accadono?”.. Mi aveva toccato tanto, qui la serenità , la spensieratezza purtroppo non c’è.. Scusa se mi sono dilungata, baci Gisella
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cara Francesca, hai ragione compito di un adulto è proteggere e far crescere un bambino in maniera più sicura possibile, sotto tutti gli aspetti.
Un bacio 💋
p.s. mi fa sempre piacere leggere i vostri commenti, corti o lunghi 😉😘
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